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Centro Ricerca di Medicina Integrata,
Centro Ricerca di Fisica dei Quanti applicata in Biologia e Medicina
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Responsabile: Dott. Nicola Smigliani, Medico - Chirurgo, esperto in Medicine Integrate, ricercatore autonomo in Fisica dei Quanti applicata in Biologia e Medicina.
Collaboratrice: Dott.ssa Jessika Vetrano, fisioterapista, esperta in tecniche manuali integrate

EFFICACIA, SEMPLICITA’ D’USO E SCIENTIFICITà
DELLA METODICA SPINAL METER

Materiali, Metodi e Scopo
Per lo studio della metodica SPINAL METER applicata alle problematiche posturali, ci siamo basati, fra i parametri misurati dalla macchina stessa, essenzialmente sulla variazione degli angoli di Cobb (angolo di curvatura delle curve di tipo scoliotico della colonna vertebrale).
L’esame dei pazienti è stato fatto applicando concetti di posturologia derivati dagli studi fatti nel corso dei secoli dalla medicina occidentale (Romberg, Babinskj, etc) ed orientale, sintetizzati mirabilmente dalla tecnica RPG (riprogrammazione posturale globale) del professor B. Bricot, di Marsiglia.
Lo scopo è quello di dimostrare l'assoluta obiettività e scientificità della metodica SPINAL METER, nonché la sua semplicità di esecuzione, non solo nell’attestare o meno la presenza di problematiche posturali (scoliosi, paramorfisimi, etc) ma anche nella capacità di monitorare in tempo reale l’efficacia dell’iter terapeutico che si decide di intraprendere, data la possibilità di effettuare più rilevazioni (anche nella stessa seduta) grazie alla mancanza di radiazioni.

Fondamenta dello studio
.
APPARECCHIATURA BIOMETRICA
SPINAL METER: presidio diagnostico distribuito dalla Maestrale Information Technology srl, e realizzato in collaborazione con la direzione scientifica del Dipartimento di Medicina dello Sport – Asl n.2 – Università di Perugia.
Dispositivo medico I/M, riconosciuto CEE, consente di rilevare gli squilibri ed i paramorfismi posturali della colonna vertebrale, riuscendo a calcolare in tempo reale fino a tre diversi angoli di Cobb (angoli che misurano il grado di curvatura delle curve della colonna vertebrale). L’esame è privo di emissioni di radiazioni e si basa sulla rilevazione di dati antropometrici trasformati in algoritmo secondo complessi modelli matematici. l’ologramma ricostruito ha una precisione uguagliabile solo da un’immagine TAC tridimensionale, e dunque più preciso della radiografia, ovviamente dal punto di vista posturale e morfologico.

RIPROGRAMMAZIONE POSTURALE GLOBALE
La postura è sotto controllo del SISTEMA TONICO POSTURALE (STP) che è parte del Sistema Nervoso Centrale e Periferico: l'uomo è un bipede, progettato per mantenere in OGNI MOMENTO (da fermo o in movimento) la posizione ortostatica, lottando contro la gravità grazie ad “oscillazioni programmate”
Il Sistema Tonico Posturale (STP) è un sistema complesso munito di sensori (detti recettori somato-sensoriali) esterni ed interni: gli esterocettori (relazione con l'esterno) ed i propiocettori (che mettono in relazione fra loro differenti parti del corpo, con differenti funzioni), che servono per posizionarci nello spazio-tempo ambientale trasmettendo informazioni (impulsi, input) al midollo spinale ed ai centri superiori del sistema nervoso centrale (nuclei della base, cervelletto e cervello) al fine di permettere una stazione eretta ottimale con movimenti coordinati e stabili. Il STP consente all'individuo di adattarsi continuamente, memorizzando ogni cambiamento come “mappa cerebrale” liberamente “consultabile” da ogni altra funzione cerebrale.
RECETTORI PRINCIPALI
1) piedi,
2) occhi,
3) orecchio interno,
4) apparato stomatognatico (sistema occlusale e lingua),
5) cute e muscoli.

Di questi cinque i più importanti sono: piedi, occhi e apparato stomatognatico.
Un disequilibrio o disordine del gioco di input - output determina movimenti anormali che portano a pressioni e contrazioni asimmetriche dei gruppi muscolari del corpo: contratture, strappi muscolari, stiramenti, tendiniti, borsiti, mal di testa, bruxismo, difetti di occlusione, scoliosi, dislessia (in assenza di lesioni neurologiche accertate), blocchi vertebrali e, progressivamente nel tempo, deformazioni e lesioni di tutto il sistema osteo-muscolo-articolare (la famigerata “ernia del disco” è, nella maggior parte dei casi, conseguenza di un'alterata funzione del STP).
Qualsiasi causa (strutturale, organica o psichica) è in grado, in certe situazioni e condizioni, di creare disequilibrio del STP, con disregolamento funzionale dei suoi sensori (o recettori somato-sensoriali).
Lo studio della postura, quindi, può darci informazioni preziose anche per la diagnosi di molte patologie non appartenenti al campo osteo-muscolo-articolare.


PARAMETRI DI NORMALITA’ ANGOLI DI COBB
Misurano l’angolo di curvatura di curve presenti nella colonna vertebrale sul piano frontale:
1) entro i 10 gradi di curvatura: nella norma
2) da 10 a 20 gradi di curvatura: tensione neuro-muscolare da lieve ad importante (scoliosi minore)
3) oltre i 20 gradi di curvatura: presenza di scoliosi.

CENNI SUL CONCETTO DI SCOLIOSI
Il termine scoliosi è stato usato per lungo tempo per definire ogni curva presente nella colonna vertebrale sul piano frontale (o antero-posteriore).
In realtà tale termine dovrebbe indicare solamente quella che si chiama “scoliosi vera”, dunque una malformazione accertata di ossa-muscoli ed articolazioni (2-3% dei casi, circa).
Per questo scopo riporto una prima, semplice, classificazione

Atteggiamento scoliotico: la deviazione compare solo quando il soggetto assume alcune posizioni ( in piedi, per esempio) e, a parte alcune eccezioni, si riduce completamente in posizione distesa, a bacino equilibrato. E’ spesso presente nel periodo evolutivo della crescita ed è di gran lunga la forma più frequente di scoliosi.

Scoliosi strutturale: quando il rachide risulta deformato in modo permanente e la deformazione non è volontariamente riducibile. La deformazione sul piano trasverso, costituita da una rotazione localizzata a formare il gibbo, rappresenta l'elemento più dannoso per la morfologia del soggetto. E' detta primaria la curva meno riducibile, di entità angolare più ampia e che presenta la maggiore rotazione dei corpi vertebrali. E' detta curva di compenso quella che presenta angolazione e rotazione minore e maggiore riducibilità. Queste curve o semi-curve permettono il riallineamento del rachide al di sopra e al di sotto della curva strutturale. Queste compensazioni possono anch'esse divenire strutturali con il progredire dell'evoluzione fino alla maturità ossea. Le scoliosi con una sola curva primaria sono circa il 70% dei casi, il resto presentano una doppia curva primaria (doppia esse).

Scoliosi sul Piano sagittale:
-Stagnara 1990, per una popolazione tra i 20 e i 30 anni: la lordosi, tra T12 e L5, è in media di 45°, e la cifosi tra T4 e T12 di 37°; i parametri di normalità sono definiti da: una base sacrale che deve essere inclinata in media di 37° rispetto al piano orizzontale; un'apertura anteriore del disco fra L5-S1 in media di 14°;
-Bricot: rispetto al filo a piombo, una postura corretta deve avere le seguenti caratteristiche: il filo deve toccare contemporaneamente l’apice della curva del dorso e la piega interglutea (osso sacro); la distanza del filo dall’apice delle curve concavi (cervicale e lombare) deve essere di 8cm a livello cervicale e 6cm a livello lombare

CENNI DI NATURA EMBRIOLOGICA
Brevi cenni di natura embriologica per cercare di “spiegare” le variazioni in tempo reale dei valori degli angoli di Cobb (di cui parleremo) sul piano di connessioni riflesse che rimarrebbero fra tessuti diversi anche dopo la loro differenziazione.
Per quest’ultimo motivo ci concentreremo su una delle vertebre più importanti della colonna vertebrale: l’Atlante.
L’ancoraggio tra Occipite e Atlante è uno dei punti più importanti per un posturologo (o, in generale, per chi si occupa di biomeccanica del movimento, statica e dinamica) perchè una sua alterazione (insospettabilmente molto più frequente di quello che si pensa) può produrre disfunzioni fisiopatologiche a carico di diversi apparati e funzioni:
1 ) Scheletro: le vertebre sono collegate fra loro da fasce, legamenti e muscoli pertanto una disfunzione dell'atlante può produrre ripercussioni lungo tutta la colonna vertebrale, soprattutto nei casi di scoordinamento dei sensori di posizione posturali più importanti (convergenza oculare, appoggio plantare ed effetto bascula della mandibola).
Inoltre, poichè lo strato più esterno della Dura Madre si ancora alle vertebre stesse fino a tutto il sacro, una posizione anomala dell'atlante, sufficiente a distorcerla, può determinare un basculamento anomalo del sacro in grado di far ruotare le ali iliache in sensi opposti (retro, anti) con conseguente mal postura e probabile gamba corta apparente.
2) Vascolare: l'anomala rotazione dell'atlante influenza il corretto afflusso di sangue al cervello (arterie vertebrali) e il flusso del liquor cerfalo-rachidiano che dai ventricoli superiori si scarica nel midollo.
3) Neurologico: data l'influenza diretta dell'atlante sul diametro del canale midollare, sul liquido cefalo-rachidiano e sulle meningi del midollo spinale (Dura Madre), si possono registrare squilibri nella comunicazione corpo-cervello;
4) Embriologico: durante il processo embrionario di Gastrulazione, alcune cellule appartenenti alla linea primitiva e al nodo primitivo (nodo di Hensen) dell'ectoderma migrano lateralmente a queste due strutture, formando rispettivamente il mesoderma intra - embrionario e la notocorda. Ai lati della notocorda il mesoderma intra - embrionario si distribuisce dividendosi in tre regioni: parassiale (cioè subito ai lati della notocorda), intermedio e laterale. Il mesoderma parassaiale darà origine si Somiti (divisi a sua volta, dall'interno all'esterno in: sclerotomo, miotomo, dermatomo). I primi quattro somiti sono detti Occipitali. Il quarto somite occipitale riveste importanza per il nostro scopo poichè partecipa alla composizione mesodermica della zona ipotalamo - ipofisaria e, contemporaneamente, alla formazione del proatlante (C0) sul quale poi progredirà l'atlante a partire dal primo somite cervicale (C1). La notocorda, infine (di cui resta vestigia nell'adulto in quanto comporrà il nucleo polposo dei dischi intervertebrali), che costituisce l'asse dell'embrione in formazione, indurrà il processo di Neurulazione (che forma il tubo neurale e le creste neurali), il quale, a sua volta, porterà alla formazione del proenecefalo, del mesencefalo e del rombencefalo. Il proencefalo, evolvendosi, darà poi origine al telencefalo (corteccia cerebrale) e al diencefalo, da cui scaturirà l'asse ipotalamo-ipofisi (neuroipofisi). Le cellule che formeranno questo asse derivano da cellule ectodermiche del tubo neurale situate proprio all'altezza del quarto somite occipitale (proatlante), rendendo ulteriore ragione delle strette correlazioni fra atlante e ipotalamo. A maggior sostegno di ciò ricordiamo che le cellule mesenchimali che formeranno ossa, muscoli e tessuto connettivo del collo hanno una derivazione mista: dal mesoderma parassiale dei somiti, dal mesoderma laterale somatico, dal mesoderma della placca precordale (da cui poi si formerà il tubo neurale) e dalle creste neurali dell'ectoderma (da cui deriverà la struttura del sistema nervoso vegetativo, controllato prevalentemente dall'ipotalamo).

Tali strette correlazioni spiegano perciò i sintomi, prevalentemente neuro-vegetativi, che spesso accompagnano una disfunzione dell'articolazione atlanto-occipitale: cefalea, nausea, disturbi della coordinazione e dell'equilibrio, contratture muscolari generalizzate, alterazioni del ciclo sonno-veglia, fame-sazietà, disturbi della digestione e dell'alvo, livelli di serotonina alterati (insonnia), stress immunologico conseguente ad iperattività del sistema nervoso simpatico, spostamenti dei centri di gravità della colonna vertebrale (scoliosi, sviluppo di ernie discali soprattutto lombari).


Metodo di Esaminazione

L’esaminazione tramite metodica SPINAL METER è stata eseguita nel seguente modo:

1) scelta della sola rilevazione “back” (schiena, piano fronto-posteriore);
1) Applicazione dei sensori ottici sui punti di repere anatomici indicati dalla metodica della macchina per la rilevazione back;
3) Prima rilevazione in condizioni posturali “normali” (esame statico standard);
4) Seconda, terza e quarta rilevazione rispettivamente con: occhi chiusi, mandibola serrata e solette psp (seguendo il metodo RPG del prof. Bernard Bricot).
5) Condizioni climatiche e di illuminazione standard (stesso ambiente, luce artificiale, temperatura 20 / 25 gradi centigradi).

L’interpretazione è stata fatta osservando la rilevazione standard (e dunque la postura statica, analogamente ad un esame radiografico) e mettendola in relazione con le rilevazioni successive, al fine di determinare i cambiamenti in tempo reale degli angoli di Cobb (e dunque la postura evidenziata dagli ologrammi) in rapporto ai sensori di posizione secondo metodo RPG (griglia posturale dinamica).

Risultati
Sono stati esaminati 30 soggetti (15 donne e 15 uomini) nel range della normalità, assolutamente allo scuro circa lo scopo dell'esame. La tabella seguente mostra i dati ottenuti come prima descritto, considerando angolo di Cobb 1 = zona cervicale/dorsale alta), Cobb 2 = zona dorsale sino alla cerniera dorso-lombare, Cobb 3 = zona lombare. I dati sono riferiti ai cambiamenti più significativi fra l’ologramma base ed uno degli ologrammi dopo stimolazione dei sensori di posizione.






TOTALE 30 RILEVAZIONI
15 uomini
15 donne
PRIMA RILEVAZIONE
ologramma base
(in sequenza Cobb 1-2-3)
SECONDA RILEVAZIONE
ologramma con più differenza rispetto a quello base
CASO N. 1 UOMO
DONNA
+3 -5 +4
+10 -5 0
-9 -13 +12
+12 -9 +12
CASO N. 2 UOMO
DONNA
+6 -9 +14
+3 -5 +3
+4 +4 -7
-9 +7 -3
CASO N. 3 UOMO
DONNA
+6 -8 +6
+2 -4 +5
-5 +2 0
-4 +3 -5
CASO N. 4 UOMO
DONNA
+18 -8 +11
+15 -7 +9
+11 -1 +2
+21 -9 +2
CASO N. 5 UOMO
DONNA
-13 +17 -19
+5 -3 0
+3 -5 0
+15 -11 +9
CASO N. 6 UOMO
DONNA
-9 +13 -6
-6 +6 -4
+12 -8 +13
+5 -7 0
CASO N. 7 UOMO
DONNA
+7 -11 +2
-14 +9 -3
-3 +2 -1
-1 +2 0
CASO N. 8 UOMO
DONNA
+3 -5 0
+13 -9 +12
-3 -5 +1
+20 -7 +5
CASO N. 9 UOMO
DONNA
-5 +7 -13
-5 +3 -5
+14 -8 +4
+7 -7 +4
CASO N. 10 UOMO
DONNA
+5 0 +3
+11 -7 +4
+12 -8 +9
+4 -6 +1
CASO N. 11 UOMO
DONNA
+19 -19 +19
+3 -2 +2
+9 -6 +2
+10 -7 +12
CASO N. 12 UOMO
DONNA
+8 -2 +4
+17 -11 +12
+3 -1 +1
+13 -5 0
CASO N. 13 UOMO
DONNA
-3 +9 -16
+9 -10 +13
-15 +18 -34
+9 -7 +4
CASO N. 14 UOMO
DONNA
+6 -9 +8
+14 -13 +7
-6 +8 0
-10 +6 -10
CASO N. 15 UOMO
DONNA
+9 -7 +11
-2 +1 0
-10 +11 -6
+9 -5 +3

CONCLUSIONI
Essendo lo scopo quello di dimostrare l’efficacia e la scientificità della macchina di rilevazione biometrica Spinal Meter unita alla sua facilità d’uso, abbiamo tralasciato le valutazioni statistiche circa l’effettiva influenza di ogni sensore di posizione sulla postura, evitando così di addentrarci nelle terminologie tecniche posturologiche che non servono allo scopo di cui sopra.
La chiara evidenziazione delle variazioni degli angoli di Cobb dietro precise stimolazioni (in questo caso propiocettive e, somato-sensoriali secondo RPG), dimostra come lo Spinal Meter sia in grado di quantificare dati importanti circa la funzionalità della griglia posturale. Dati che sono oggettivi e non contestabili e che permettono di valutare meglio quelle che possono essere le cause d’origine di una mal postura (strutturali/congenite, organiche, psichiche). La griglia posturale, infatti, essendo la somma di tutte le esperienze motorie a cui l’organismo va incontro nel corso dell’esistenza, risulta una fonte di “memorie posturali” in numero illimitato. Vedere come la griglia interviene in tempo decidendo, dietro stimolazione precisa, quale “memoria posturale” innescare, non può che essere fondamentale per gli operatori del settore nel valutare un problema posturale, avende un quadro funzionale “a monte” del problema.
Noi abbiamo usato quale input stimolativo la tecnica RPG, am può essere usata, data la versatilità dello strumento, qualsiasi altra tecnica stimolativa (uso di farmaci e/o medicamenti vari prima e dopo, apposizione di plantari e/o di cunei correttivi, apparecchi ortodontici, manovre ginniche, ortesi oculari o uditive, etc).
Una volta acquisita la risposta riflessa della griglia posturale, che solo lo Spinal Meter (almeno a nostro parere) è in grado di dare, la valutazione può poi essere completata dalle analitiche del movimento classiche, quali la pedana stabilometrica, la kinesiografia e quant’altro.
Quante volte, infatti, l’esame stabilometrico mostra un “gomitolo” statico e dinamico talmente complicato da non riuscire ad arrivare ad una conclusione certa circa la problematica posturale in questione.
Conoscendo a monte quella che è la “funzione postura” tramite l’analisi della griglia posturale effettuata con la metodica Spinal Meter, molti enigmi potrebbero essere sciolti in funzione di un’applicazione terapeutica (protesica e non) migliore a livello ortopedico-sanitario, fisiatrico e neurologico.
Data poi la capacità che ha la metodica Spinal Meter di registrare con obiettività e scientificità una funzione organica (nel nostro caso le risposte riflesse della griglia posturale), tale metodica potrebbe risultare utile praticamente in ogni campo medico-sanitario quale “test attivo/interattivo” per ogni applicazione terapeutica.