Oltre alle problematiche legate ai metodi di smaltimento\cite{Naddeo_2021}, è motivo di preoccupazione la confusione del termine biodegradabile con eco-sostenibile, che causa un aumento di rifiuti gettati nell'ambiente, andando ad aumentare il già elevato inquinamento da plastica\cite{Naddeo_2020a}. Inoltre, la mancanza di una corretta etichettatura delle bioplastiche e una raccolta non differenziata dalle normali plastiche causa una difficoltà nel recupero di tali materiali che, sommato agli elevati costi di smaltimento, non incentiva il trattamento di rifiuti di bioplastica da parte dei gestori di impianti di smaltimento.
Possibili Soluzioni
Le problematiche fin ad ora esposte non possono essere facilmente risolte in tempi brevi. Il primo passo sarebbe quello di istruire il pubblico generale tramite campagne di sensibilizzazione. In aggiunta, dovrebbero essere aggiornate le norme governative a riguardo di etichettatura e differenziazione dei rifiuti secondo polimero di origine.
Oltretutto si rende necessario lo sviluppo di tecnologie avanzate che utilizzino energie rinnovabili e minore energia per lo smaltimento di tali prodotti. Infine, per incentivare l’utilizzo delle bioplastiche, potrebbero essere avviati programmi di fondi o riduzioni sui costi e sulle tasse per la produzione e lo smaltimento delle bioplastiche \cite{2003,maheshwari2013}.
Conclusioni
Lo scopo di questo articolo è quello di dar luce alle problematiche, spesso misconosciute o ignorate, delle bioplastiche. Anche se esse presentano numerose caratteristiche positive rispetto alla plastica a base di petrolio, tramite l’approccio Cradle-to-Grave è evidente come le BPLs abbiano impatti anche negativi sull’inquinamento. A partire dalla raccolta delle materie prime e della produzione, è stato valutato l’impatto negativo delle BPLs su suolo, aria ed acqua a causa di coltivazioni intensive ed abuso di sostanze chimiche durante la coltivazione. Gli attuali impianti di produzione, a causa dell’utilizzo di energia non rinnovabile contribuiscono al riscaldamento globale, acidificazione, eutrofizzazione e tossicità nell’ambiente. Oltre a quanto già detto, ruolo di spicco è occupato dagli impianti di trattamento delle acque reflue che, pure essendo una delle cause dell’inquinamento acquatico, possono avere un importante ruolo in un ciclo produttivo delle bioplastiche più sostenibile. Per quanto concerne invece lo smaltimento delle bioplastiche, è stato evidenziato come la cattiva gestione dei rifiuti, imputabile a molteplici fattori, ha incrementato l’inquinamento da plastiche in ambiente marino. L’articolo ha discusso la degradazione di Bio-Microplastiche all’interno di zone acquatiche (pelagica, eulitorale e sublitorale) riscontrando una più efficace degradazione a livello dell’interfaccia acqua-sabbia rispetto alla degradazione in sola acqua. Infine sono stati valutati i vantaggi e gli svantaggi delle diverse tecnologie di smaltimento, evidenziando falle sia nell’organizzazione politica che mancanze delle esistenti tecnologie, manifestando la necessità di tecnologie più avanzate e sostenibili e il bisogno di campagne di sensibilizzazione per educare sul vero significato di Biodegradabilità e Sostenibilità, nonché sulle caratteristiche delle Bioplastiche.