Per ovviare a questo problema, la ricerca scientifica ha sviluppato una membrana dinamica autoformante formata da materiale di supporto caratterizzato da pori larghi che aiutano le particelle di fango a depositarsi e a formare uno strato il quale funge da membrana per la filtrazione della miscela areata \citep{Mohan_2020}. Le membrane dinamiche possono essere classificate in membrane pretrattate, ricoperte da un additivo che ne facilita la formazione del fouling, e membrane auto-formanti che sfruttano il deposito di colloidi, EPS e SMP per trattare la miscela areata nel reattore biologico. Il vantaggio principale della seconda sta nel fatto che risulta essere economica rispetto ad una membrana tradizionale per il materiale di cui è composta, inoltre garantisce flussi di permeato maggiori ed un controllo maggiore del fouling   \citep{Mohan_2020}. Quindi la caratteristica principale di questo sistema è che la membrana dinamica autoformante, supportata da materiali a basso costo come rete di materiale inerte, nylon, tessuti, ceramiche, che hanno dimensione dei pori in un intervallo compreso di 10-200 μm, è generata dalle sostanze presenti nella miscela liquida e funge da vera e propria membrana selettiva in quanto ha una porosità nettamente inferiore alla membrana di supporto stessa \citep{Salerno_2017}
Un altro miglioramento si ottiene implementando i processi elettrochimici ai processi biologici ed alla filtrazione sviluppando un impianto MBR a processi bioelettrochimici (eMBR). I principali processi elettrochimici che avvengono in un impianto eMBR sono elettro-coagulazione, elettro-foresi ed elettroosmosi. L’elettro-coagulazione è un processo capace di destabilizzare le cariche degli inquinanti attraverso un campo elettrico applicato, causando la dissoluzione dell’elettrodo ed intrappolando gli inquinanti in blocchi che possono essere separati dal liquame \citep{Tahreen_2020}. Gli ioni metallici risultanti dalla dissoluzione dell’elettrodo agiscono da coagulanti che indeboliscono gli inquinanti caricati e li inducono ad unirsi insieme \citep{naja2017}. L’elettro-foresi riesce a controllare il movimento delle particelle sospese nel reattore, mentre l’elettro-osmosi controlla il movimento dell’acqua. Le particelle presente nel reattore sono solitamente cariche negativamente, quindi l’applicazione del campo elettrico, tramite elettroforesi, contrasta la deposizione di queste particelle sulla superficie della membrana portandole verso l’anodo \citep{Wei_2009}; lo stesso avviene per le particelle di acqua che sono cariche positivamente e sono soggette ai processi di elettro-osmosi, cioè vengono spinte verso il catodo, in questo modo riescono a migliorare il flusso e quindi la filtrazione. Inoltre l’elettro-osmosi rimuove l’acqua presente nella cellula microbica, aumentando la drenabilità dei fanghi e diminuendo la resistenza specifica della filtrazione \citep{Ibeid_2013}.