Quindi tali meccanismi aiutano a degradare gli inquinanti e nello stesso tempo a controllare la mobilità e la deposizione di foulants sulla superficie della membrana \cite{Bani_Melhem_2010}.
Combinazione dei processi elettrochimici ai bioreattori a membrana dinamica autoformante (e-ESFDMBR): Applicazione a scala pilota.
Le potenzialità dell’integrazione dei processi di natura fisica, biologica, chimica ed elettrochimica e di una membrana dinamica autoformante incapsulata all’interno di un bioreattore a membrana a scala pilota, sperimentate presso l’impianto di depurazione delle acque reflue sito in località Tavernola, nel comune di Battipaglia (Sa), hanno rappresentato una promettente tecnologia per il trattamento e il riutilizzo delle acque reflue.
L’attività di tirocinio svolta, si è concentrata sull’analisi delle efficienze depurative di un elettro bioreattore a membrana a scala pilota operante con refluo reale che utilizza per la fase di filtrazione un’innovativa membrana dinamica autoformante incapsulata, recentemente brevettata dal gruppo di ricerca del laboratorio SEED dell’Università degli Studi di Salerno.
Obiettivo dell’attività sperimentale è stato quello di procedere all’analisi dei meccanismi di formazione della membrana dinamica autoformante, studiare le efficienze di rimozione dei contaminanti, l’andamento dei precursori del fouling, l’andamento della pressione di transmembrana nel tempo e la concentrazione dei solidi nella miscela areata, al fine di valutare la fattibilità tecnica per l’applicazione a scala reale dell’innovativo sistema proposto.
L’attività sperimentale è stata condotta utilizzando una configurazione sperimentale a scala pilota (Fig.8) realizzata nell’ambito delle attività di ricerca di un dottorando (Dottorati Innovativi con Caratterizzazione Industriale approvati dal Ministero nell’ambito delle azioni PON ricerca e innovazione 2014-2020) caratterizzata da un volume di lavoro di 100 L, una portata influente di 32,4 ml/minuto, una portata di permeato di 54 ml/minuto e una portata di controlavaggio di 162 ml/minuto. Il refluo utilizzato è stato un refluo reale che ha seguito i trattamenti preliminari grigliatura, roto-stacciatura, dissabbiatura per poi essere trattato all’interno dell’impianto pilota ed essere poi smaltito in uscita nuovamente al dissabbiatore.