La normativa europea vigente in materia di gestione dei rifiuti è il decreto del parlamento europeo del 30 maggio 2018 che va a modificare la direttiva europea del 18 novembre 2008. Con tali normative, l’unione europea, ha voluto fissare un quadro giuridico in merito al trattamento dei rifiuti nella comunità in modo tale da incentivare politiche di riciclaggio, riutilizzo e recupero dei rifiuti andando a ridurre in maniera considerevole i prodotti destinati allo smaltimento in discarica. Vengono confermati i principi nella gestione dei rifiuti e i diversi aspetti legati alla tutela ambientale.
La normativa Europea vigente sulle discariche è la direttiva del parlamento dell’UE 2018/850 \cite{2018851} del 30 maggio 2018 che va a modificare la direttiva 1999/31/CE del 26 aprile 1999. La 1999/31/CE è stata la normativa di base per le più recenti direttive, in quanto fissava rigidi requisiti operativi e tecnici per i rifiuti e le discariche, misure, procedure e orientamenti volti a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull'ambiente. Tra esse abbiamo in particolare l'inquinamento delle acque superficiali, delle acque freatiche, del suolo, dell'atmosfera, e sull'ambiente globale, compreso l'effetto serra, nonché i rischi per la salute umana risultanti dalle discariche di rifiuti, durante l'intero ciclo di vita. Con la modifica del 2018, la Comunità Europea ha voluto porre degli obiettivi futuri, con scadenza 2030-2035, agli stati membri. I punti introdotti vanno ad incentrare il discorso sull’evitare del tutto, o per la stragrande maggioranza, di portare rifiuti in discarica, con l’intenzione di riciclare e recuperare tutto ciò che è possibile\cite{Nestic__2020,Lado_2021,Zarra_2020,Oliva_2021,Senatore_2021,Naddeo_2012,Zarra_2012}
La normativa italiana sui rifiuti si basa sul decreto legislativo del 3 aprile 2006 n.152, rinominato “Norme in materia ambientale”. Tale testo nasce in seguito ad una legge 308 introdotta nel 2004 che fissò dei requisiti in materia ambientale che furono, in seguito, racchiusi tutti nel Testo Unico del 2006. Il decreto pone anche un altro aspetto, precedentemente introdotto con la normativa europea, sulla gerarchia dei rifiuti, ed in particolare sui livelli di priorità, (Prevenzione, Preparazione al riutilizzo, Riciclaggio, Recupero, Smaltimento) i quali risultano essere i punti cardini per l’approccio alla gestione dei rifiuti. in materia di rifiuti, vengono confermati gli aspetti legati alle responsabilità economiche di chi inquina paga, della responsabilità condivisa sulla produzione, il principio della prossimità e dell'autosufficienza.
La normativa italiana sugli impianti di smaltimento attualmente vigente è il decreto legislativo n.121 del 3 settembre 2020 \cite{6289} , che va a modificare ed integrare il vecchio d.lgs 36/2003. Il decreto appena emanato va ad attuare le modifiche introdotte con la normativa europea sulle discariche, ovvero la 2018/850 del 30 maggio 2018. nel decreto sono contenuti tutti gli aspetti inerenti alla costruzione, ubicazione e classificazione degli impianti, nonché alla tipologia di rifiuti ammessi in tali impianti. Sono state irrigidite le regole degli impianti e sulla classificazione degli stessi.
Discarica controllata
La discarica controllata costituisce l'unico impianto riconosciuto dalla normativa per lo smaltimento dei rifiuti. Tali impianti sono alimentati dagli scarti ottenuti dai trattamenti dei rifiuti quali ceneri, oppure FOS (frazione organica stabilizzata), e da rifiuti dai quali non è stato possibil effettuare un recupero energetico o di materia. Gli impianti di smaltimento di rifiuti solidi urbani prevedono generalmente:
- Un’area di ingresso ben distinta
- Un’area per la pesa e accettazione dei rifiuti
- Un’area per l’imballaggio
- Un bacino (nel caso di trincea) per depositare i rifiuti
- Un’area pianeggiante (nel caso di sistemi sopraelevati) per depositare i rifiuti
- Una rete di raccolta delle acque meteoriche
- Delle barriere per isolare i rifiuti dall’ambiente
- Un impianto per il trattamento del percolato
- Pozzi di estrazione del biogas
- Impianto pompaggio e trasformazione biogas
La progettazione delle aree deve prevedere il rispetto dei criteri contenuti negli allegati della normativa sulle discariche. In riferimento al caso studio dal quale prende forma il seguente elaborato, occorre specificare che al fine di evitare che l'impianto risulti essere fonte di inquinamento per l'ecosistema, devono essere previste barriere adeguate per evitare la fuoriuscita di biogas e percolato dalla discarica, e questi prodotti devono essere prelevati perché possibile fonte di pericolo per l'uomo. Il percolato viene drenato mediante un apposito impianto per poi essere trattato in un impianto specifico. Mentre per quanto riguarda il biogas, data la sua natura di gas infiammabile, viene pompato dalla discarica mediante uno specifico impianto, filtrato e viene successivamente utilizzato come combustibile per la produzione di energia elettrica e termica. Il prelievo dal sito avviene mediante pozzi di estrazione, generalmente verticali, poi collegati alla rete di regolazione e pompaggio. Gli impianti per la combustione si compongono di diverse parti, trale più importanti abbiamo il motore endotermico o una caldaia, per il recupero energetico, è una torcia o camera di combustione, utilizzata in caso di guasto e/o quantità eccessive di biogas, poiche quest'ultimo non essendo stoccabile, deve essere distrutto. La norma fissa anche questo caso i criteri.
La fase operativa e gestionale negli impianti risulta molto importante perché bisogna sottolineare che devono essere garantite accuratamente le condizioni di sicurezza per l'uomo. bisogna andare a controllare eventuali fughe incontrollate di gas, guasti e cercare di ottenere sempre una produzione opportuna e commisurata all'impianto.
In fine, per rendere meno di impiatto la struttura, vengono previsti delle coperture vegetative del corpo deposizionale e una vegetazione arborea a fusto alto perimetralmente al sito.
Progettazione
La progettazione è consistita nell'andare a realizzare un modello virtuale in 3D di un impianto.
La progettazione è iniziata partendo dai dati dell'impianto, effettuando delle stime di produzione in funzione della grandezza. Le stime sono frutto di un comparazione di dati di impianti analoghi.
- Volume corpo deposizionale: circa 1.700.00 m3
- Quantità stimata di RSU conferita annualmente: 100.000m3
- Quantità stimata di Biogas ottenibile: circa 1000 m3 /h
- Energia ottenibile: 4500 KW/h di cui 1300 WK/h di energia elettrica
Lo step successivo è stata una modellazione prima in due dimensioni e poi n 3D partendo da AutoCAD ®. Con l'ausilio di ArchiCAD® e di Twinmotion ® si è realizzato un modello 3D ed è stato renderizzato, ottenendo così un risultato molto realistico.
L'impianto previsto si compone di:
- Area accettazione e pesa rifiuti
- Edificio uffici, servizi
- Magazzino attrezzature con area per imballaggio rifiuti
- 2 stazioni di regolazione
- 20 pozzi di estrazione verticale
- Bacino per i rifiuti adeguatamente drenato ed isolato
- Centrale di pompaggio
- Impianto di filtraggio gas
- Torcia di combustione
- 2 Motori endotermici
- Trasformatore elettrico
- Cabina elettrica
- Impianto per il trattamento del percolato
- Vasca di prima pioggia
- Impianto lavaggio camion
- Strada perimetrale con cunetta laterale per raccolta acque meteoriche
La progettazione si è conclusa con foto e video render dell'impianto, e la realizzazione di un plastico.