L’indagine
Abbiamo pensato di utilizzare questo approccio sistemico nell’ambito delle cure primarie avendo come focus la famiglia che per il MMG rappresenta al tempo stesso il contesto in cui vive e agisce il proprio paziente, potremmo chiamarlo lo sfondo per utilizzare la metafora fotografica già citata, ma anche un soggetto in primo piano. Tale approccio consente di guardare alla famiglia non soltanto come la somma delle condizioni dei suoi singoli appartenenti, ma nel suo insieme, come un’unità di analisi i cui orientamenti, atteggiamenti e comportamenti possono fornire un quadro più ampio, ad un livello superiore, della salute degli assistiti di un Medico di Medicina Generale (MMG).
Il tutto assume particolare significato perché nella nostra visione la famiglia può essere considerata come un’ emanazione periferica di un sistema sanitario nazionale dedicato alla salute.
Ci può essere una famiglia che, grazie alle proprie risorse emotive, affettive, valoriali, culturali ed anche economiche, riesce a fronteggiare una situazione di salute critica meglio di un’altra famiglia che scarseggia, parzialmente o totalmente, di tali risorse, magari a fronte di problemi di gravità minore, per cui, se da un punto di vista strettamente medico, la situazione della prima risulta più grave, in realtà da un punto di vista più ampio, la situazione è peggiore per la seconda. Ovviamente l’utilizzo di un punto di osservazione diverso, a livello di gruppo familiare, non esclude l’altro, a livello del singolo individuo, anzi, i due punti di vista sono complementari perché arricchiscono le possibilità di analisi e di intervento.
La nostra indagine ha voluto approfondire, per quanto possibile, alcuni aspetti della relazione fra famiglia e salute, in ambito di medicina del territorio, cioè di quella medicina che è più vicina al cittadino e che rappresenta il primo, e a volte unico, contatto fra lo stesso e le istituzioni sanitarie.