Per capire il meccanismo appena detto possiamo immaginare la membrana come se fosse un filtro chiuso con dei fori coincidenti con i pori della membrana attraverso cui far passare il refluo con all’interno i contaminanti, se le dimensioni dei contaminanti sono maggiori delle dimensioni dei fori e quindi dei pori, risulta chiaro che è fisicamente impossibile il passaggio degli stessi e quindi vengono fisicamente bloccati. Questo processo, quindi, è sicuramente efficace nelle condizioni in cui le dimensioni dei pori risultano compatibili alla rimozione dei metalli pesanti scelti ma presenta un piccolo problema da tener in considerazione denominato Fouling. Sostanzialmente si può presentare questo problema che consiste nello sporcamento della superfice della membrana, dovuto alla tendenza dell’occludimento dei pori della membrana stessa dal materiale adsorbito o accomulato.6.  Il fouling comporta una riduzione della superficie filtrante delle membrane 7 perché chiaramente se dei pori vengono occlusi dalle particelle di dimensioni maggori, essi non saranno più disponibili per effettuare la filtrazione e ciò comporta ad avere maggiori pressioni applicate e la necessità di avere superfici filtranti di dimensioni maggiori 6,8.  Tra i processi a membrana più conosciuti è presente l’ultrafiltrazione (UF), processo in cui la membrana ha dimensioni dei pori compresi tra 0.01mm e 0,1 mm .11, queste dimensioni sono maggiori delle dimensioni degli ioni metallici che vogliamo rimuovere di alcuni ordini di grandezza e di consegua questo processo si dimostra inefficacie5.9.10. Una soluzione per utilizzare UF è quella di aumentare le dimensioni degli ioni metallici attraverso l’interazione con polielettroliti potenziati (PEUF) aggiunti appositamente per consentire il successivo bloccaggio da parte della membrana. 12.13.  L’aggiunta dei polielettroliti comporta costi aggiuntivi e può comportare difficoltà nella gestione dei fanghi venutasi a formare durante il processo 13 e per questo molto spesso si preferisce l’adsorbimento. L’adsorbimento è invece un processo nella quale si verifica sostanzialmente un trasferimento di massa dal refluo alla superficie solida 14 dell’adsorbente vincolandolo attraverso interazioni che possono essere chimiche o fisiche. L’adsorbimento si presta efficacemente alla rimozione dei metalli pesanti anche a livello economico sia per l’efficienza di rimozione sia per la possibilità di rigenerare dell’adsorbato. 11.15. I parametri che influenzano maggiormente il processo sono il ph perché condiziona la solubilità degli ioni metallici in soluzione e il tipo di adsorbenti utilizzati, che possono essere minerali di origine organica o biologica come carboni attivi, zeoliti, argilla, materiali polimerici. 14,22. il carbone attivo è uno dei più utilizzati.  Gli adsorbenti possono presentare problematiche nella loro rigenerazione per il riutilizzo, nella successiva capacità di adsorbimento 14 e per ovviare a questo problema ci sono forti ricerche nella fabbricazione di membrane composite o nell’utilizzo di adsorbenti alternativi. Le membrane composite possono essere realizzate in cellulosa, che è una risorsa ampiamente presente in natura, permettendo efficienze di rimozione di circa il 45% a ph 7 di