La contaminazione delle acque da metalli pesanti può rappresentare un pericolo sostanziale per la salute umana e per le generazioni future, occorre quindi intervenire affinché ciò non avvenga. Oggi è possibile rimuovere gli ioni metallici con svariate tecniche anche se l’adsorbimento è sicuramente una delle più indicate vista la possibilità di recupero e riutilizzo dell’adsorbato. Sempre di più è attenzionato l’utilizzo di adsorbenti alternativi, membrane composite o a matrice modificata.  È possibile, inoltre, utilizzare diverse tipologie di nanoparticelle per il caricamento delle membrane, si evince in alcuni studi come si possa utilizzare sia la zeolite ma anche il fosfato di zirconio. Il caricamento su membrane a matrice mista di nanoparticelle di zirconio ha portato a un incremento dell'efficienza di rimozione degli ioni metallici oltre che a una diminuzione del tasso di incrostazione,  con buone efficienze di rimozione che arrivano a sfiorare il45% per Cd2+  contro il 15% nel caso di membrana non caricata e  il 90% per Pb2+.