Conclusioni
In conclusione il trattamento di acque reflue attraverso l’aggiunta di alghe ai fanghi attivi come biomassa ha riportato una riduzione del COD (domanda chimica di ossigeno) pari al 4% in un AAS-MBR rispetto ad un MBR convenzionale: le alghe hanno contribuito alla produzione di ossigeno, all’aumento dell’attività dei batteri e alla diminuzione dei tassi di incrostazione della membrana nei e-AAS-MBR e l’AAS-MBR. Lo studio condotto ha permesso di ottenere ottimi risultati, promettenti per lo sviluppo della sinergia fra alghe e batteri per avere una depurazione sostenibile delle acque reflue e il loro riutilizzo.