Sulla base di questo progetto ci sono tre scenari che stanno utilizzando la sinergia fra alghe e batteri: un sito in Italia sta trattando gli effluenti provenienti dall’industria del latte, un impianto in Slovenia si sta occupando di acque reflue conciarie, mentre un sito in Israele sta processando scarichi di piscicoltura. I tre siti hanno dimostrato i numerosi vantaggi rispetto ai trattamenti convenzionali. «L’utilizzo di una combinazione di batteri e alghe ci consente di risparmiare il 90 % dell’energia necessaria per l’aerazione, oltre a riciclare CO2 che verrebbe altrimenti rilasciata nell’atmosfera. Inoltre, la biomassa algale prodotta può essere ulteriormente utilizzata e venduta», aggiunge il responsabile tecnico Robert Reinhard.
Un secondo studio specifico con l’utilizzo di microalghe Chlorella vulgaris ha indagato la potenziale combinazione di microalghe a fanghi attivi in impianti MBR in assenza (AAS-MBR) e in presenza di un campo elettrico (e-AAS-MBR). In questi ultimi vengono applicati due elettrodi all'interno del reattore attorno al modulo a membrana, per il trattamento delle acque reflue e la mitigazione del fouling delle membrane.