Nell’ottica di un approccio di economia circolare, \citet{ALALI2021100147} hanno impiegato la scoria (un sottoprodotto dell'industria siderurgica) come materiale adsorbente in un processo di adsorbimento e in un sistema ibrido EC-AD per la rimozione dei metalli pesanti da acque reflue sintetiche. In particolare, l’impiego del solo processo di adsorbimento ha fatto registrare efficienze di rimozione del 78%, 72% e 75% rispettivamente per zinco (Zn), ferro (Fe) e rame (Cu). A tal proposito, è opportuno ricordare che l’efficienza di rimozione è dipendente dalla dose di adsorbente. In particolare, una dose elevata di adsorbente si traduce in una maggiore efficienza di rimozione \citep{WANG2010300}. Il sistema EC-AD prevede l’integrazione di processi elettrochimici (Fig. 3) che si instaurano a seguito dell’applicazione di un campo elettrico tramite elettrodi posti nel reattore e collegati ad un alimentatore. Gli autori hanno studiato l'effetto del tempo di trattamento e della densità di corrente (CD) sull'efficienza di rimozione. In particolare, Il sistema EC-AD è stato applicato per la rimozione di Zn, Fe e Cu dalle acque reflue impiegando diversi tempi di trattamento (60, 90 e 120 minuti) e diverse CD (5, 10 e 15 A/m2).  Dai risultati si evince che, mantenendo la CD costante (5 A/m2), l'efficienza di rimozione di Fe non è cambiata significativamente tra i diversi tempi di trattamento. Nel caso di Zn e Cu l'aumento del tempo di trattamento ha comportato un incremento dell'efficienza di rimozione circa del 35% per Zn e del 10% per Cu. L’incremento del tempo di trattamento ha comportato l’aumento della formazione di idrossido metallico con conseguente maggiore efficienza di rimozione a CD costante nel processo di elettrocoagulazione \citep{Bazrafshan2015}. Per studiare l'effetto della densità di corrente sulla rimozione di Fe, Zn e Cu sono stati applicate CD pari a 5, 10 e 15 A/m2 con una distanza di 5 cm tra gli elettrodi in 90 minuti di tempo di trattamento. L'applicazione del campo elettrico nel trattamento non ha fatto registrare incrementi dell’efficienza di rimozione del Fe, mentre ha migliorato la rimozione di Zn e Cu rispetto al solo adsorbimento. Ciò potrebbe essere attribuito alla promozione di condizioni che favoriscono il processo di coagulazione. Tuttavia, i risultati mostrano che l'aumento della DC oltre i 10 A/mha comportato un leggero calo dell'efficienza di rimozione.
Nello studio condotto da \citet{ALALI2021100147} il sistema ibrido EC-AD ha consentito il raggiungimento di elevate efficienze di rimozione registrando come valori massimi il 91% per Zn e il 99% per Fe e Cu, dimostrando che l’utilizzo di scorie come adsorbente potrebbe avere un grande potenziale come sistema di trattamento alternativo, one-step e a basso costo per la rimozione di tracce di metalli pesanti dalle acque reflue.
In figura 4 sono riportati i risultati relativi alla rimozione dei metalli pesanti ottenuti in diversi studi che hanno previsto l'applicazione di sistemi EC-AD.